I trasfusionisti sono chiamati quotidianamente a prendere decisioni cliniche e se non si percepiscono, non si considerano, non si definiscono i problemi, non è possibile sviluppare possibili decisioni alternative che permettono di colmare il divario tra una situazione reale ed una desiderata, per arrivare alla scelta di una sola di queste possibilità.
Negli ultimi anni il tema del Clinical Problem Solving si è prepotentemente posto al centro dell’attenzione del mondo clinico internazionale, perché l’essere consapevoli dei problemi clinici può aiutare a essere dei professionisti migliori e più sicuri nella propria attività professionale, in quanto consente di prendere decisioni diagnostiche e/o terapeutiche attraverso un’elaborazione più attenta di quelle informazioni che sono necessarie a chiarire o rivalutare una situazione.
Una maggior comprensione del Clinical Problem Solving permette quindi ai professionisti di fornire cure più sicure, più efficaci e più centrate sui pazienti.